Business model di successo: la storia della lego
Ogni azienda può attraversare un periodo di crisi e anche il più famoso produttore mondiale di giocattoli non fa eccezione.
La danese LEGO, produttrice dei noti mattoncini che hanno reso felici generazioni di bambini e non solo, quasi quindici anni or sono ha rischiato di dover chiudere per bancarotta. Nuove tecnologie, nuove esigenze da parte dei suoi clienti e l’aumento della concorrenza ne hanno compromesso in modo molto pesante l’attività, eppure, grazie a un rinnovato business model, soluzioni organizzative e strategiche innovative con le quali ha progettato il suo approccio al mercato, ha ottenuto un vantaggio competitivo rispetto ai suoi concorrenti potenziali.
Con il nuovo business model, LEGO ha razionalizzato la catena di approvvigionamento delle materie necessarie alla costruzione dei suoi prodotti e renderli adatti ai suoi clienti (oggi la LEGO ha circa undicimila fornitori, più di quelli che Boeing utilizza per costruire i suoi aerei), ed è intervenuta per migliorare l’intero processo di produzione dei suoi giocattoli, ma soprattutto l’azienda danese ha modificato radicalmente il suo rapporto con il suo pubblico.
Attraverso il business model, i vertici dell’azienda produttrice di giocattoli hanno previsto di stringere accordi con le case di produzione cinematografiche dei più famosi film d’avventura per avere l’esclusiva sulla riproduzione dei protagonisti, dei loro mezzi e degli scenari in cui si svolge l’azione delle loro storie. Soprattutto la LEGO ha coinvolto i suoi clienti nella progettazione di nuovi prodotti e questo, pur non contribuendo in modo sostanziale al suo fatturato, l’ha resa una delle aziende del settore percepita come fortemente innovativa e attenta alle esigenze dei suoi consumatori.
Lego software: giochi hackerabili
Alcune delle innovazioni previste dal business model della LEGO hanno fatto scuola e sono diventate paradigma dell’unione tra i giochi tradizionali e i nuovi giochi elettronici. Dopo i primi esperimenti con prodotti come Mosaic o Factory, LEGO ha lanciato sul mercato dei giochi digitali per i quali programmatori indipendenti sono chiamati ad hackerare i software prodotti dall’azienda per poter far fare ai giochi stessi cose non previste dai loro inventori. Questa scelta, che è stata chiamata diritto di incidere, è stata l’ultima grande innovazione dell’azienda danese.
Senza un business model ben studiato e senza un management in grado di comprenderlo e applicarlo, la LEGO sarebbe fallita, migliaia di posti di lavoro si sarebbero persi e una grande storia imprenditoriale si sarebbe conclusa.