Capitale proprio: cos’è e come calcolarlo online

Pubblicato da Patrick Colombo il

Il capitale proprio di un’azienda è, nella sua definizione più semplice, il valore dei conferimenti che i soci di un’impresa hanno fatto all’azienda stessa per dotarla del capitale di rischio, ovvero quella parte della loro ricchezza personale che i soci investono nell’attività esponendosi al rischio d’impresa, che consiste nella possibilità di non conseguire utile o di subire delle perdite. In realtà il concetto di capitale proprio è più ampio e complesso di quello appena espresso.

Cos’è il capitale proprio

L’articolo 2247 del Codice Civile italiano definisce i conferimenti dei soci utili alla composizione del capitale proprio di un’azienda, come l’insieme di tutti i valori messi a disposizione dell’attività dai soci stessi. Non solo denaro quindi, ma anche beni e servizi che siano entità suscettibili di quantificazione economica e che i soci ritengano utili o necessari al raggiungimento dello scopo aziendale.

Questa forma di capitale è soggetta a modificarsi nel tempo. Ad esempio, se il capitale conferito dai soci è pari a un milione di euro e al termine del primo anno di esercizio si è conseguito un utile di centomila euro, il capitale proprio sarà diventato di un milione e centomila euro se l’utile non viene distribuito. La stessa cosa accade nel caso di una perdita d’esercizio, cha anziché aumentare il capitale, lo diminuisce.

Il valore espresso dalla somma del capitale proprio modificato da profitti, perdite e dai debiti che l’azienda contrae, per lo svolgimento della sua attività, finiscono per determinare il patrimonio aziendale.

Il capitale proprio è vincolato alla gestione dell’impresa per un tempo indeterminato, poiché non vengono fissati i termini per la restituzione del capitale di rischio conferito dai soci, che avverrà solo in caso di cessazione dell’attività. Il capitale proprio è pienamente capitale di rischio, ovvero non ha obbligo di remunerazione, che avviene solo in caso di risultati aziendali positivi, non dà diritto a interessi e può essere intaccato dalle perdite.

Calcolare il capitale proprio

Dopo aver visto come si compone il capitale proprio di un’azienda, vediamo come è possibile calcolarlo.

Il capitale netto (ovvero la somma del capitale proprio, delle riserve  e degli utili accumulati) ed è anche calcolato detraendo dal totale delle passività dell’impresa il totale dei debiti della stessa.

Il totale delle passività è dato dal capitale di rischio versato originariamente al quale si devono sommare gli utili conseguiti nel tempo e non ancora divisi tra i soci, le riserve accumulate per legge e per scelta e anche le perdite subite ma non ancora ripianate dai soci e dai debiti a breve e a medio lungo termine non ancora saldati.

Consigli pratici

Un dato fondamentale per comprendere la redditività di un’azienda è il ROE, ovvero l’indice di redditività dell’azienda, questo corrisponde al rapporto tra il reddito operativo netto conseguito nel corso dell’esercizio ed il valore del capitale proprio. Il calcolo per ottenerlo è semplice, basta dividere il reddito netto dell’esercizio con il capitale proprio impiegato.

Essendo il ROE una percentuale, il valore ottenuto va moltiplicato per 100. Se è superiore a zero, l’attività aziendale è positiva, se fosse sotto lo zero significherebbe che non si è generato un utile. Questo rapporto indica a chi è apportatore di capitale di rischio se è stato corretto investire nell’attività piuttosto che in un qualsiasi investimento finanziario privo di rischio.


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