Corporate finance: tutto quello che devi sapere
La corporate finance si occupa di analizzare e valutare con accuratezza tutte le dinamiche e i processi aziendali, al fine di ottimizzarne la struttura, migliorarne la gestione e massimizzarne la creazione di valore.
Corporate finance cos’è
La finanza aziendale ha lo scopo di migliorare il valore del sistema azienda, assicurando un rendimento del capitale superiore al costo del capitale investito.
Le tre aree d’interesse più importanti sono:
- Analisi degli investimenti a lungo termine per valutare la creazione di valore del capitale investito.
- Analisi della struttura finanziaria, per capire come reperire il capitale necessario a finanziare gli investimenti: meglio indebitarsi o utilizzare il capitale proprio, che tipologia di finanziamenti utilizzare.
- Gestione del capitale circolante, eseguita tramite l’analisi delle attività quotidiane dell’impresa.
- Analisi della composizione del Debito finanziario e suo andamento nel tempo.
Ad occuparsi della gestione finanziaria di un’impresa dovrebbe essere il CFO o Responsabile Finanziario: è necessario che questa figura abbia competenze di corporate finance in modo da poter adempiere in modo ottimale ai suoi doveri. A questo proposito, ogni buon manager deve inoltre essere a conoscenza dei principi contabili. La contabilità viene infatti in aiuto, per esempio, per valutare l’equilibrio finanziario, patrimoniale eeconomico di un’azienda, osservando e riclassificando il bilancio. Esistono infatti degli indici di bilancio, o dei quozienti, che permettono di verificare, in modo riassuntivo, la situazione di un’azienda.
Questi indici sono molteplici, ma provando a elencare i più comuni troviamo indubbiamente il ROE (Return of equity). Si tratta di un indice che valuta la redditività del capitale proprio, mettendo a rapporto il reddito netto dell’esercizio con il capitale proprio. Una valutazione del suddetto indice viene fatta confrontando il risultato dell’indicatore con la redditività di un investimento alternativo “privo” di rischio. Un altro indicatore fondamentale è il ROS ed è calcolato come il rapporto del risultato operativo (la differenza fra ricavi e costi della produzione nella gestione caratteristica) e i ricavi di vendita: in sostanza valuta il margine dell’azienda per ogni unità monetaria incassata.
Questi sono due fra i più utilizzati indicatori di redditività, ma ne esistono di molte altre tipologie e con svariati scopi: si calcolano infatti (con i valori riportati a bilancio) indici di rotazione del capitale circolante, indici di liquidità e indici di struttura finanziaria.
Come funziona
Un altro aspetto da prendere in considerazione per la gestione finanziaria di un’azienda, è la capitalizzazione e l’attualizzazione dei flussi monetari: si tratta di valutare l’ammontare di un capitale nel tempo, calcolando il suo ammontare ad una scadenza futura, o, al contrario, attualizzando ad oggi il valore di una rendita futura.
Anche in questo caso, come spesso accade nell’analisi di un fenomeno, si riassume questa valutazione con uno o più indicatori. Il VAN (Valore Attuale Netto) è senza dubbio il più diffuso e utilizzato. Il VAN mette a confronto l’ammontare di un investimento con le rendite future (derivanti dall’investimento effettuato) attualizzate ad un certo tasso di interesse. Se il risultato è positivo significa che l’investimento è economicamente conveniente. Un altro ottimo indice è il TIR: il Tasso Interno di Rendimento, che calcola il tasso di interesse al quale il VAN risulta nullo, dando un’indicazione in più della redditività dell’investimento.
La finanza aziendale si occupa di molti altri settori aziendali, come l’analisi dell’uso del debito, lo studio del rischio d’impresa, o la valutazione del mercato dei capitali per scegliere eventuali investimenti alternativi al di fuori della gestione caratteristica.