Cosa sono i quadranti del cash flow
Il concetto del cash flow, sebbene affrontato diverse volte, ha così tanti campi di applicazione che non si finirebbe mai di parlarne. E questo è il caso di un’illustrazione empirica su come il cash flow possa influenzare nel modo sbagliato la mente di ogni singolo uomo. Tuttavia, a far luce su questo aspetto ci ha pensato Robert Kiyosaki, un guru finanziario, il quale mette in risalto la problematica della mancanza dei soldi che non deriva tanto da una cattiva attitudine, quanto dalla sbagliata educazione che si tramanda di generazione in generazione.
Quadranti del cash flow
Il guru statunitense associa l’ignoranza di saper gestire le proprie risorse finanziarie a dei riflessi psicologici errati che danno spazio alla paura la quale, predominando sulla logica, non consente di avere un approccio lucido ai soldi. La sua teoria, infatti, più che spiegare dei meccanismi economici e finanziari, non fa altro che sintetizzare la natura umana.
Robert Kiyosaki ha infatti elaborato uno schema composto da quattro quadranti, definiti “quadranti del cash flow”, da interpretare come il rapporto che le persone hanno con il concetto di crescita economica personale e all’approccio che esse assumono di fronte alle novità.
In questo schema, vi sono due quadranti a destra e due quadranti a sinistra, dove ognuno simboleggia una precisa situazione. Vediamo meglio in dettaglio quali sono questi quattro quadranti.
Significato dei quadranti
Nei riquadri di destra, Robert Kiyosaki ha inserito persone che possiamo definire come A e D. I soggetti D sono le persone dipendenti, ovvero quelle che sognano il posto fisso e ambiscono alla sicurezza economica, data da uno stipendio regolare. I soggetti D sono quindi le persone che lavorano per il sistema. I soggetti A, invece, sono le persone autonome, ovvero tutti i professionisti che svolgono la propria attività in modo perfezionistico e secondo il proprio savoir faire. Sebbene si occupino di due attività diverse, i soggetti A e D hanno una cosa in comune, vale a dire offrono il loro tempo in cambio di denaro (che può essere stipendio fisso o prestazione professionale).
Nei riquadri di sinistra, invece, abbiamo una realtà ben diversa, costituita da soggetti T e soggetti I. I soggetti T sono i titolari di impresa, ovvero chi possiede un’azienda che, a sua volta, rappresenta una parte del sistema per cui lavorano i soggetti A e D. Nel quarto ed ultimo quadrante abbiamo poi i soggetti I, ossia gli investitori che generano ricchezza in modo passivo ricavando utili dal denaro che immettono nel sistema. L’aspetto in comune di questi ultimi soggetti è la creazione di attività e rendite per i quadranti di destra.
Secondo quanto esposto, qual è il fine ultimo di questi quadranti? Se ognuno di noi dovesse percorrere ogni singolo quadrante raggiungerebbe in modo più semplice e soddisfacente un sogno che, a causa dell’educazione errata di cui abbiamo parlato precedentemente, non risulta per niente semplice: la libertà finanziaria.