Cos’è l’equilibrio finanziario e come raggiungerlo

Pubblicato da Patrick Colombo il

L’equilibrio finanziario insieme all’equilibrio economico e patrimoniale individuano quelle che sono le attività fondamentali della vita aziendale. Mantenere tali equilibri è dunque di estrema importanza per la going concern aziendale e per il corretto sviluppo dei principi dettati dal codice civile nella redazione del bilancio.

Cos’è l’equilibrio finanziario

Nel caso specifico l’equilibrio finanziario è la capacità dell’azienda di mantenere il rapporto fra i debiti finanziari e il patrimonio netto entro un limite ben preciso. Se tale rapporto fosse non equilibrato, si rischierebbe di deteriorare l’intero patrimonio e di fallire, dunque mancherebbe la liquidità necessaria o si metterebbe in pericolo la continuità aziendale.

Quando si verifica l’equilibrio aziendale

Diventa dunque importante non solo la quantità di liquidità in entrata/uscita ma anche il tempo con il quale si generano questi flussi. Durante la vita aziendale la necessità finanziaria varia in base alle dinamiche di investimento/disinvestimento, ecco perché non è importante solo incassare dai clienti ma diventa fondamentale incassare dai clienti prima di liquidare i fornitori, altrimenti se non ci fossero disponibilità liquide a far fronte a quest’obbligo, il finanziamento da terzi sarebbe l’unica soluzione che garantisce la going concern. Esistono degli indicatori per misurare la capacità aziendale di far fronte a richieste di rimborso dei debiti. L’indice più utilizzato è l’indice di liquidità ovvero il rapporto tra attività correnti e passività correnti. Se tale indice aumenta è un chiaro segnale di miglioramento della capacità di rimborso, in caso inverso invece indica che questa capacità tende a peggiorare. Un indice civilistico, più strutturato, a riguardo è il rapporto tra l’EBIT e gli oneri finanziari ovvero gli utili di bilancio al lordo di interessi e tasse sul reddito per far fronte agli oneri finanziari.

Se invece si volesse procedere con un’analisi per margini, quelli ai quali si fa riferimento sono: il margine di tesoreria e il margine di struttura. Il margine di tesoreria permette, di capire quante attività liquide o prontamente liquidabili possono coprire le passività correnti. Il margine di struttura invece si calcola utilizzando la differenza tra patrimonio netto e la quota di immobilizzazioni finanziata dal capitale proprio, se dovesse avere un valore negativo darebbe la percezione della sottocapitalizzazione dell’azienda perché in linea teorica gli investimenti dovrebbero essere totalmente finanziati dalle risorse dell’imprenditore e non di terzi.

Questo articolo affronta in maniera generale l’approccio aziendale sull’equilibrio finanziario senza però considerare nello specifico i settori aziendali di sviluppo, un’azienda di servizi infatti avrà sicuramente un approccio finanziario differente rispetto ad un’azienda manifatturiera.


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