Finanza personale: guida alla scelta del miglior piano di risparmio

Pubblicato da Patrick Colombo il

La finanza personale è un ambito tanto importante quanto delicato poiché riguarda il denaro nelle proprie tasche che può essere riutilizzato ai fini di una ottimizzazione. Dopo aver analizzato il modo in cui è possibile effettuare l’esame del proprio Capitale, è necessario procedere con lo studio delle alternative disponibili nel mercato finanziario per ottenere il maggior profitto possibile.

Cos’è un piano di risparmio

Nel contesto della finanza personale, a partire dal 2017, sono stati introdotti i cosiddetti piani di risparmio, ovvero degli investimenti individuali che aiutano non solo il soggetto contraente. Queste soluzioni, infatti, sono state ideate per sostenere l’economia italiana. Detta così sembrerebbe che il guaio sia dietro l’angolo e per questo è necessario addentrarci nel discorso per capire meglio di cosa si tratta.

Il piano di risparmio, come detto, è un programma che permette di investire i propri guadagni in modo solidale. La condizione imprescindibile di un contratto del genere implica infatti un vincolo di investimento del 70% del patrimonio in strumenti finanziari proposti da società italiane. Di questo 70%, inoltre, almeno il 30% deve essere investito nelle piccole e nelle medie imprese.

Per rendere più comprensibile questo concetto, facciamo un esempio semplice e di facile comprensione. Consideriamo che i risparmi da investire ammontino a 1.000 Euro. Con un piano di risparmio, il 70%, (corrispondente a 700 Euro) sarà investito in obbligazioni o azioni di società italiane e il 30% di questi 700 Euro, ovvero 210 Euro, riguarderanno le piccole e le medie imprese.

Oltre a questo vincolo, il piano di risparmio prevede anche un’altra condizione relativa alla somma che può essere investita in una simile operazione. Questa, infatti, non deve superare il limite annuo di 30.000 Euro e 150.000 Euro durante l’arco di tutta la vita dell’investitore.

Come scegliere

I piani di risparmio sono sicuramente un’ottima alternativa che favorisce lo sviluppo delle attività commerciali/produttive italiane, oltre che a aumentare il patrimonio di chi investe il proprio capitale. Ora che questo aspetto è stato approfondito, la domanda che sorge spontanea è: come investire nei piani di investimento? Il quesito, a dire il vero, non è tra i più semplici da affrontare poiché, di fatto, non esistono dei dati basati sul rendimento, a causa dell’origine molto recente di questo tipo di investimenti. Ad ogni modo, è possibile affrontare questo aspetto basandoci sulle spese correnti che rappresentano, almeno per adesso, la sola costante ufficiale che si può valutare per la propria finanza personale.

Tra i piani di risparmio più economici ricordiamo il fondo AcomeA Italia P2 (che, con un investimento di 100 Euro, può essere sottoscritto direttamente online) ha un costo dello 0.91%. Salendo la classifica, troviamo il fondo Zenit Pianeta Italia W con spese correnti dell’1.3% e Zenit Pianeta Italia E con spese dell’1.8% per arrivare a uno dei fondi più dispendiosi, l’Anima Iniziativa Italia AP con spese che ammontano allo 2.09%.


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